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Micro-tassa: TiRBI di nuovo attiva

Cari amici, sostenitori e appassionati del RBI,
dopo aver sostenuto con convinzione l’iniziativa per il RBI, prevedibilmente bocciata alle urne, restiamo convinti che prima o poi la gente riconoscerà l’importanza di cambiare il paradigma lavoro = reddito = tasse. Visto che il RBI è stato bocciato soprattutto a causa di diffuse paure riguardo l’incertezza del modello di finanziamento, TiRBI vede nella nuova iniziativa per l’introduzione della micro-tassa sulle transazioni di capitale una valida proposta per risolvere questo problema.
Martinelli: salvare il capitalismo distribuire il reddito

dal Corriere del Ticino del 3 giugno 2016, Pietro Martinelli (già consigliere di Stato)
Come salvare il capitalismo è il titolo libro scritto un anno fa da Robert B. Reich, economista ed ex ministro del Lavoro durante il primo quadriennio della presidenza di Bill Clinton (1991-1994). In questo libro Reich descrive come i centri di potere economico-finanziario hanno saputo organizzare (negli Stati Uniti) le regole del gioco in modo da favorire la concentrazione della nuova ricchezza prodotta a livello mondiale nelle loro mani, penalizzando il ceto medio dei produttori e ingigantendo le disuguaglianze. Secondo Reich se non si corre ai ripari «adattando le regole in modo da creare una economia più inclusiva, il ceto medio scomparirà e il capitalismo, come noi lo conosciamo, non sopravvivrà».
Reddito incondizionato per tutti: follia o possibilità?
INTERVISTA AL PROJECT MANAGER DI MEIN GRUNDEINKOMMEN
Cinzia Colazzo, IL MITTE, 12.04.2017BERLINO\ aise\ - "Cosa faresti se improvvisamente ricevessi un reddito incondizionato? Molti non osano porsi la domanda, perché il reddito incondizionato evoca immagini di privilegi (la rendita di chi possiede immobili, gli ereditieri) e un cambio di paradigma sostanziale rispetto alla fatica di guadagnarsi la sussistenza". Da qui parte la riflessione che Cinzia Colazzo affida alle pagine del giornale on line di Berlino Il Mitte, per il quale ha intervistato Helwig Fenner, project manager di Mein Grundeinkommen, ponendogli una domanda diretta: "sarà possibile ottenere il reddito incondizionato per tutti a Berlino fra cinque anni?".
Donne, pareggiate i conti!
Da Ticinolibero, 29 maggio 2016, Donato Anchora
Il Consiglio federale ha affermato che il reddito di base incondizionato (RBI) spingerebbe i soggetti che lavorano nelle classi salariali più basse o che lavorano a metà tempo, in maggioranza donne, ad occuparsi dell'economica domestica. Il RBI si trasformerebbe in una trappola per le donne perché rafforzerebbe il modello di famiglia e la suddivisione tradizionale dei ruoli tra donne e uomini. Stanno davvero così le cose?
Demoscope: solo il 2% smetterebbe di lavorare
Sondaggio realizzato dall'istituto Demoscope: in caso d'accettazione dell'iniziativa popolare "Per un reddito di base incondizionato", soltanto il 2% degli svizzeri smetterebbe di lavorare.
La proposta, tassa sui robot e reddito di cittadinanza
da laRegione, 6 Jan 2017
Roma – Robot, droni, auto che si guidano da sole: tutti insieme hanno in comune vari gradi di intelligenza artificiale. Sono in grado di apprendere e diventeranno sempre più evoluti. E se ci possono raggiungere (e superare) in intelligenza saremo solo noi a rispondere alla legge e pagare le tasse?
Reddito di base: diventa capo di te stesso!
Ticino Today, 29 Maggio 2016
Di Donato Anchora, membro dell'Associazione Ticino reddito di base incondizionato
Una delle peculiarità più interessanti del reddito di base è la sua capacità di adattarsi ad esigenze molto diverse tra loro. Supponiamo che una giovane senta che è arrivato il momento di diventare indipendente dalla propria famiglia, ma che non abbia ancora un lavoro retribuito. Il reddito di base lo sostiene nel suo bisogno di avere una vita indipendente rispetto al suo nucleo familiare e le consente di trasferirsi in un proprio appartamento e responsabilizzarsi il prima possibile.
Reddito di base incondizionato, chi lavorerà?

dal Corriere del Ticino del 28 maggio 2016
Un sondaggio di Demoscope ha rilevato che se il reddito di base incondizionato (RBI) fosse approvato, solo il 2% smetterebbe di lavorare. Fate un esperimento voi stessi: chiedete a chi vi circonda cosa farebbe se avesse un RBI. Continuare a lavorare, cambiare lavoro, tornare a studiare, fondare una start-up o un'attività indipendente, occuparsi di attività artistiche e creative, di volontariato, e così via: tutti hanno dei progetti di vita, ma a nessuno passa per la mente di usare il RBI per non fare più nulla. E tuttavia tutti vi diranno che gli altri non lavorerebbero. Sono luoghi comuni.
P. Zanchi e M. Rossi: reddito di base, come finanziarlo?

Da la Regione del 25.05.2016
Il reddito di base incondizionato (RBI) è una grande innovazione economica e sociale per il XXI secolo. Importo e finanziamento non sono in votazione il 5 giugno, besì demandati al Parlamento. È però giusto che se ne discuta già oggi. “La Regione” (13.05.16) ha presentato ampiamente il modello di finanziamento che il Consiglio federale reputa essere quello dei promotori dell’iniziativa. In realtà è solo una delle proposte, meno efficacace, a nostro avviso, di quella del gruppo svizzero di BIEN (Basic Income Earth Network), fra i principali sostenitori del RBI. Questa proposta intende il RBI come nuova componente della ripartizione primaria del valore aggiunto creato nelle imprese. Oggi, esso è ripartito tramite salari e profitti. Domani, le componenti saranno tre: RBI, salari e profitti. Per ripartire un RBI di 2'500 fr./mese per gli adulti e 625 fr. per i minorenni (importi indicativi), occorrono 208 miliardi di fr. all’anno, 1/3 circa del PIL. Gli altri 2/3 sarebbero sempre ripartiti tramite salari e profitti, mantenendo quindi l’incentivo al lavoro e all’investimento.
Noi lavoriamo per voi. Robot per il reddito di base.

Una rivoluzione. «Vogliamo lavorare per gli umani. La sfida della Quarta rivoluzione industriale è che tutti ricevano un guadagno di base sicuro». Le potenzialità dell’automazione in un appello sorprendente. Ieri (30 aprile, ndr) la manifestazione dei robot per il reddito di base a Zurigo.
da "il manifesto" del 4 aprile 2016, Roberto Ciccarelli, "Il manifesto dei robot per il reddito di base"
Intervista sul RBI di Giovanni Galli a Martino Rossi

dal Corriere del Ticino del 21.05.2016
Iniziativa utopica la definiscono i vostri avversari. Perché per voi non lo è?
Dopo il trentennio di crescita, pieno impiego, sviluppo dei salari e prestazioni sociali (finito con la crisi del 1975), e dopo quello successivo della “rivoluzione neo-liberale” (finito con la crisi del 2008), occorre un nuovo paradigma per il XXI secolo. Il RBI non è un’utopia ma una necessità: “Se l’umanità deve avere un futuro in cui riconoscersi, non potrà averlo prolungando il passato o il presente”, ci ammonisce Hobsbawn.
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è composto di singole persone nella società civile :
Gabriel Barta, Ginevra / Daniel Häni, Basilea
Christian Müller, Sciaffusa / Ursula Piffaretti, Zugo
Ina Praetorius, San Gallo / Franziska Schläpfer, Zurigo
Oswald Sigg, Berna / Daniel Straub, Zurigo
Questo comitato è indipendente da qualsiasi partito politico, religione, lobby o altro gruppo di influenza.
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Il comitato dell'Associazione tiRBI
è composto da persone della società civile:
Colman Thoma, Mezzovico (Presidente), Agnes Borel, Pianezzo (Cassiere)
Membri stabili del comitato: Associazione QuerciaNera / Gregorio Costantini, Sant Antonio / Donato Anchora, Ivan Miozzari, Lugano
Altri soci: Gruppo ticinese per il sostegno all’iniziativa
tiRBI non ha scopo di lucro e non è affiliata ad alcun partito, è aconfessionale e libera da ogni influenza
il cui obiettivo è l'introduzione del reddito di base in Svizzera, sostiene attivamente questa iniziativa ed un membro del Comitato, Gabriel Barta, fa parte a titolo individuale del Comitato d'iniziativa.
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